Comune di Scheggia e Pascelupo

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storia

Scheggia e Pascelupo furono due entità amministrative distinte fino al novembre1878 quando vennero riunite in un’unica municipalità. Testimonianza iconografica dell’unione è lo Stemma Comunale che riporta, in un’unica arma araldica, gli stemmi dei due borghi.

Ad Ensem (o in alcuni documenti, talvolta, ad Haesis) è il nome più antico che si conosca di Scheggia che in epoca romana fu dapprima una mutatio, ovvero una stazione per il cambio di cavalli e poi una postazione militare strategicamente rilevante, connotazione questa dalla quale potrebbe derivare il nome latino. Distrutta al termine della Guerra Gotica (553) fu ricostruita dai Bizantini intorno al 600 come postazione fortificata in funzione anti longobarda e prese il nome di Schiza (dal greco σχíζα, “scheggia” appunto).

Nel 1155 Federico Barbarossa la pose sotto la giurisdizione del Libero Comune di Gubbio nella cui orbita rimase per tutto il Medioevo fino all’annessione al ducato di Urbino (1384). Con l’estinzione della dinastia Della Rovere (1631) succeduta a quella dei Montefeltro passò allo Stato Pontificio e dopo le brevi parentesi napoleoniche (1798 – 1814) e della Repubblica Romana (1849) nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia.

Pascelupo (Castrum Pascelupi), che invece non vanta origini romane, è un borgo fortificato a pianta circolare edificato nel medioevo come avamposto difensivo eugubino.

Seppure ricco di storia il territorio comunale, il più esteso nell’ambito del Parco Regionale del Monte Cucco, non presenta emergenze o testimonianze archeologiche e numerosi ritrovamenti di età romana sono andati dispersi. Nella Torre Civica, di Scheggia è in allestimento un Antiquarium e alcuni reperti archeologici sono visibili nell’atrio del Municipio.

da vedere

Badia di Santa Maria di Sitria
Fondata all’inizio dell’XI secolo da San Romualdo, la chiesa romanica (XII-XIII sec.) è a navata unica con volta a botte e presbiterio rialzato. La sottostante cripta è sorretta da una sola colonna romana in granito con capitello corinzio.

Abbazia dei Santi Emiliano e Bartolomeo in Congiuntoli
Costruita nella seconda metà del 1200 l’edificio romanico – gotico sorge lungo la via Arceviese in direzione di Sassoferrato, al centro di una piccola valle alla confluenza del Rio Freddo con il Sentino (“congiunzione” da cui l’Abbazia trae il suo toponimo).

Eremo di San Girolamo detto anche di Monte Cucco
Il complesso romanico è arroccato su uno sperone roccioso del versante orientale del massiccio del Monte Cucco strapiombante per centinaia di metri sulla valle del Rio Freddo. L’eremo, fondato nell’XI secolo, non è visitabile vigendo per esso la clausura nella quale i monaci benedettini vivono il loro eremitaggio.

Santuario di Monte Calvario, XVII secolo
Con una suggestiva vista su Scheggia, questa piccola chiesa, edificata a partire dal 1682 e consacrata nel 1729 è caratterizzata da una cupola cilindrica a tamburo. All’interno, degni di nota, sono Crocifisso ligneo del XVI secolo e una statua della Vergine Addolorata.

Ponte a Botte
Costruito nel 1806 e poi distrutto nella seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche in ritirata venne ricostruito nel 1946. Conosciuto anche come”Ponte della Scheggia” e “Botte d’Italia”, deve il suo nome alla particolare struttura ingegneristica con un’apertura circolare di ventidue metri di diametro.

Sito ufficiale del Comune di Scheggia e Pascelupo

www.comunescheggiaepascelupo.it